giovedì 2 settembre 2010

Let's take a sip of true blood

Aspettando il 12 settembre e la season finale di True Blood, consoliamoci con gli accessori vampireschi. Partendo dal presupposto che le zanne sono sexy, quest'inverno potremo sfoggiare anelli con i canini, proposti da Bittersweet seguendo il must dell'accessorio d'amore divisibile: una parte per noi e una per il nostro Eric.
Per una cenetta romantica invece potremo sostituire i nostri banali piatti di ceramica con i vassoi di acciaio con vene proposti da D-vision, sperando di non essere coinvolti nostro malgrado in banchetti a base di cuore umano. In ogni caso la parte edibile verrebbe divisa da quella liquida in modo assai coreografico.
Poteva poi mancare la nostra bevanda preferita? Assolutamente no, così HBO ha messo in commercio il True Blood. Il colore è quello che tutti conosciamo, il sapore è di arancia rossa, con aggiunta di anidride carbonica. Bloody brilliant!

mercoledì 18 agosto 2010

Siamo attratti dalle stelle che non ci vogliono

Queste stelle, in particolare, sono stampate su acrilico, ritagliate a forma di prisma per essere appese al collo di chi le stelle le ha già negli occhi.
Ho scoperto Drown sul blog di Michelle Haswell, Kingdom of Style, uno dei migliori blog di moda e stile d'europa. Vale sempre la pena fare una visita nel regno di Queen Michelle e Queen Marie, due vere cool hunter.
Questi gioielli fanno parte di una collezione chiamata Nebula, sono composti da pendenti in plexiglass con galassie stampate sopra più una serie di catene e perle d'onice.
Le creazioni di questa collezione di Drown sono talmente belle che c'è solo l'imbarazzo della scelta. In questo modo possiamo realizzare davvero il sogno di appendere al collo il nostro universo personale.
La collezione Nebula di Drown può essere acquistata online dal negozio austriaco Alegorie.

venerdì 18 giugno 2010

S for Skincare

Esselunga ha appena messo in commercio la sua prima linea cosmetica, suddivisa in solari, creme e skincare. Purtroppo non sono riuscita a trovare immagini su internet di queste nuove linee, il che la dice lunga sul tipo di campagna stampa fatta da esselunga per il lancio dei suoi prodotti, con un investimento economico pari a zero. In questo caso sostengo che sarebbe stata utile una campagna stampa per sostenere il lancio dei prodotti, perchè hanno un packaging veramente indovinato e dei prezzi concorrenziali. Tutte le nuove linee si orientano sulla semplicità di flaconi e confezioni, andandosi a situare sulla fascia basic. I colori e le grafiche sono il segno distintivo delle confezioni, arancio vintage per la linea solare, magenta per lo skincare e tutti i colori dell'arcobaleno per i capelli.
Dal punto di vista della qualità non posso esprimere opinioni perchè non ho ancora provato nulla, ma lo shampoo e il balsamo portano stampata sulla confezione la scritta 'no siliconi', e vista la battaglia contro il dimeticone di quest'ultimo periodo credo che quella di esselunga sia stata una scelta azzeccata.

giovedì 17 giugno 2010

Eat me!


Secondo voi cosa sono? Sembrano giganteschi orsetti gommosi, ma in realtà sono... lampade. Sul sito jellio trovate questi e tanti altri oggetti che sembrano usciti direttamente dalla fantasia di quando eravamo bambini. Ci sono pezzi di design ispirati ai giocattoli, come il tavolino a forma di cubo di rubick e quello a forma di xilofono, ma anche passioni alimentari di stampo infantile, come la panca-gelato o la poltrona cupcake...
Oltre all'orsetto-lampadina propongono anche un lampadario tutto foderato di orsetti gommosi che però non convince per nulla, forse per la forma, forse per il rischio di mangiarselo...

sabato 5 giugno 2010

Fonts and t-shirts


Collapse design è un marchio che riassume in maniera particolarmente efficace il mio stato d'animo nei confronti della grafica, attraverso spillette e t-shirt che fanno del claim il loro principale punto di forza. La semplicità dei prodotti di questo brand è data sia dal loro design basico che dall'immediatezza della comunicazione. Non si può fare a meno di sorridere compiaciuti mentre si leggono su una t-shirt o su una pin le parole 'sex drugs helvetica bold' o il claim 'I don't like your type'. Collapse design ti vende un pezzo di quel mondo elevato dalle tendenze del momento a status assoluto, facendoti credere che basti un pezzo di stoffa per farne parte. O, almeno, come promette da sempre la moda, per fingere di farlo.
In quanto al mio preferito non mi posso sbilanciare, per il momento rimando l'acquisto del capo d'abbigliamento nerd aspettando che venga stampata la mia frase preferita, keming: result of improper kerning.

mercoledì 26 maggio 2010

Life in a Lightbox

Il festival di moda e fotografia di Hyéres si articola come una vera e propria competizione tra designer emergenti e fotografi, in palio non solo il premio finale ma anche il riconoscimento delle più importanti riviste internazionali.
Quest'anno il presidente della giuria era Dries Van Noten, il blog ufficiale dell'evento quello di Diane Pernet.
Se vi capita di passare nella città di Noailles, fino a fine maggio è possibile visitare la mostra cocoon che ha ideato Van Noten. Incentrata sulla fotografia molto più che sulla moda e dedicata al mondo subacqueo, la mostra di Van Noten avvolge lo spettatore in un bozzolo di luci e colori, proiettando immagini e video su pareti, pavimento e soffitti di questa inspiration box.

martedì 25 maggio 2010

cocooning


La collezione si chiama Coco Cocoon, porta le due C nel prossimo inverno e ha come volto Lily Allen. Le nuove borse di Chanel hanno già fatto il giro della rete e, nonostante il caldo di questi giorni, suscitato il desiderio di molte. Il materiale principale di questa collezione è il nylon imbottito di piuma, leggero ed impermeabile, ma ci sono ovviamente anche le versioni in capretto impunturato, per le più legate alla tradizione. Quasi tutte le borse sono reversibili. L'unica cosa non al passo coi tempi in queste borse è il prezzo, dubito infatti che sia un accessorio alla portata della fascia d'età a cui sembra destinarlo il suo design...

martedì 11 maggio 2010

Does it ring a bell?


Oggi la ricerca online ha portato a galla svariate tipologie di anelli. I miei preferiti si sono ovviamente rivelati i più massicci e ingombranti, a dispetto delle mie manine taglia xs e delle mie dita da bambina. Sono creati da un designer di Taiwan che si chiama Haoshi, realizzati in plastica bianca e raffigurano le teste degli animali più in voga del momento, tra cui l'immancabile cervo.
Nicole Kolberg invece ha trasformato i popcorn sugli anelli, sia in versione dorata che al naturale, accessorio perfetto per il cinema.
Facendo una ricerca superficiale si scoprono anelli realizzati con i tasti di macchine da scrivere, anelli origami in carta, anelli a forma di bistecca o imbottiti da usare come cuscino.
L'idea più bella però, capace di unire la gioielleria e il fai da te più economico, l'ha avuta Nina Dinoff, che sul suo blog per il 2010 porta avanti il progetto 'a ring a day', sfida per la quale posta ogni giorno una nuova creazione. Da ammirare, copiare, realizzare.

giovedì 6 maggio 2010

they come in colors

Le cuffie del mio i-pod stanno morendo, in modo lento ma inesorabile. La sostituzione potrebbe però annunciarsi più dispendiosa del necessario, visto che sono ormai due anni che la mia passione per l'accessorio mi urla nelle orecchie che non è possibile continuare ad ascoltare musica con anonimi auricolari, bianchi per giunta.
Fino ad ora le opzioni sono le seguenti: potrei lasciarmi convincere dalle wesc, che somigliano a una gigantesca caramella gommosa, bianca e arancione, ma sono deliziose anche nella versione a quadretti.
Urbanears propone una linea declinata in tutti i colori dell'arcobaleno, sono piatte, opache e bellissime, peccato solo che non abbiano ancora inventato qualche sistema per poter cambiare il colore ogni giorno.
Le mie preferite per quanto riguarda la parte imbottita che connette i due speaker sono però le audiochi, mi ricordano immensamente le tracolle chanel matelassè, tutte impunturate a rombi.

lunedì 26 aprile 2010

tea for two



Per gli appassionati della bustina ho scovato fashionissimi ometti ai quali appendere le tea shirts. Li ha creati la designer Soon Mo Kang, sono bustine di tè fatte a forma di maglietta con tanto di appendiabiti incorporato, perfetto per attaccare la tea shirts al bordo della tazza, dopo averla estratta dall'armadio. Ovviamente al colore della gruccia corrisponde una diversa varietà di foglie.
Per chi invece ama il tè sfuso, venduto nei sacchetti o nei barattoli di latta, è in vendita su Monkey Business il sottomarino giallo, che riempirà di beatlesiani ricordi la vostra tazza di tè. Tea Sub è realizzato in silicone giallo ed è dotato di catenella in metallo per una rapida emersione anche dai fondali più profondi.

mercoledì 21 aprile 2010

Smile please!

La mia mania dell'accessorio vintage mi ha portato di recente in mercatini dell'usato, alla ricerca di vecchie fotocamere reflex in disuso, solo per potermi portare dietro una macchina fotografica che possa produrre quel suono sordo e bellissimo del diaframma che si chiude ogni volta che schiaccio l'otturatore.
La macchina fotografica come accessorio sembra essere hip da almeno un paio di stagioni a questa parte, come è possibile vedere navigando su internet. Vicolopagliacorta ha prodotto splendidi anelli in lego assemblati a forma di macchina fotografica, mentre Superflydeluxe ha messo su t-shirt una polaroid con tanto di tasca in pvc, in modo da personalizzare la maglietta con le proprie immagini e per poterle cambiare a piacere.
L'idea più bella comunque l'ho scoperta solo da poco, ed è la borsetta di modcloth. In questo caso più di altri, un'immagine rende più di mille parole.

lunedì 19 aprile 2010

Black. And white.

Ho sempre avuto un debole per l'optical. Probabilmente nella mia testa l'abbinamento di bianco e nero è capace di produrre un effetto rassicurante, sebbene io riconosca che alla maggior parte delle persone l'optical tradizionale possa indurre solo mal di testa.

Il marchio londinese Cooperative Designs ha mandato in passerella per l'inverno 2010 una collezione che ricalca nuovamente l'incontro tra l'optical e Mondrian. Righe dritte ed ordinate, quadri di diverse dimensioni che si intersecano e invertono i colori, il tutto uniformato dal tema del filato a maglia. Il risultato è di una semplicità e di una immediatezza disarmante, lo styling diventa quasi superfluo: del resto, con solo due colori con cui giocare, non c'è possibilità d'errore, nemmeno facendo gli abbinamenti al buio.

lunedì 12 aprile 2010

Starbucks for fashion

Mi sono appena iscritta alla pagina fb per portare Starbucks in Italia, anche se, ad essere sincera, mi sembra un'eventualità alquanto remota.
Partiamo dal fatto che io non bevo caffè, cosa alquanto atipica per una italiana. Ho incominciato ad essere una fan di Starbucks prima di assaggiare un caffè di Starbucks, il mio amore incomincia attraverso lo schermo. Trendsetter newyorkesi, attrici, Carrie e amiche di Sex and the City, tutte dimostrazioni di come non conti quale sia l'outfit, una paper cup di starbucks è sempre un accessorio azzeccato.
Un fashion blog di successo è stato intitolato Starbucks and Jane Austen, Dsquared ha fatto sfilare le sue modelle con i bicchieri di Starbucks in mano, mentre Azumi and David hanno creato i manicotti metallizzati per dare un tocco di stile alla tazza di carta.

Questi sono solo alcuni degli esempi che legano il mondo della moda a quello del caffè con la sirena.
Perchè noi italiane non possiamo toglierci la soddisfazione di trotterellare sul tacco 12 per la strada, borsa appesa al braccio, occhiale vintage e tazza di starbucks? Alla fine il caffè della sirena non è soltanto un simbolo, ma un portatore di immagini e sogni, un veicolo che permette di allontanarsi dal suolo su cui stiamo camminando per ritrovarsi in un non luogo. Non è poco.

domenica 11 aprile 2010

Broken t-shirts

Due anni fa, all'alba del tracollo economico, Al Dente La Crise proponeva le omonime t-shirts per sottolineare l'opinione della moda riguardo al mood finanziario del momento.
Il trend ebbe successo, come testimoniano le versioni in inglese dei claim francofoni, frasi come "La crise is like amy drinking smoothies", oppure "I was lazy, now I can blame the recession".
Non essendoci inversioni di tendenza da parte del mondo economico lo streetwear si adegua con la linea di t-shirt d'ispirazione American Apparel. Il classico I love New York lascia il posto ad un molto più realistico I can't afford to love New York.
Con soli 20 dollari, a patto di non abitare a New York, si può portare in giro la propria indignazione nei confronti della crisi, mostrandosi però così hip da prendere spunto direttamente da quelli che New York continuano ad amarla, con lo stesso identico font.

mercoledì 7 aprile 2010

Bang bang! You shot me down!

Guardando i military trends di questa stagione mi sono ritrovata a pensare che, ancora una volta, Karl Lagerfeld ha dimostrato di essere in netto anticipo rispetto a tutto il resto del mondo. Ricordate i tacchi a pistola delle scarpe Chanel? Hanno sfilato due stagioni or sono, eppure erano solo le prime avvisaglie sullo stile militare che ha contagiato collezioni e accessori del prossimo inverno.
Il lookbook militare degli accessori propone la borsa a forma di mitragliatore di James Piatt, perfetta replica in pelle dell'arma appena citata, ma anche un collier formato da bossoli dorati appena esplosi, partorito dalla creatività del designer Astali.
Diesel mette in collezione una sciarpa serigrafata a forma di fucile e il designer milanese (d'adozione) Georgo Phillip Pecenikov suggerisce di adornare i lobi delle nostre orecchie con fucili d'argento.
Per le occasioni più formali non manca la pochette con pistola, proposta da Beyond the Valley.
Mi fermo qui ma basta sfogliare qualsiasi magazine o cliccare un fashion blog a caso per rendersi conto della portata di questa tendenza non solo sugli abiti ma anche sugli accessori. A questo punto credo che sia bene, per portarsi avanti, fare una rassegna accurata delle idee che Lagerfeld ha fatto sfilare quest'anno. Molto probabilmente tra queste ci sarà la tendenza dell'inverno 2012.

martedì 30 marzo 2010

tokidoki loves...

Non si dovrebbero mai acquistare i prodotti per il packaging, o, almeno, questo è quello che direbbero le persone sensate. Nel mio mondo colorful invece il packaging ha un ruolo chiave nel determinare l'acquisto di un oggetto. Forse nella mia mente scatta il collegamento perverso che associa una confezione dall'estetica vincente ad un prodotto altrettanto curato.
Il packaging delizioso è sicuramente la prima ragione che mi porterebbe ad acquistare i cosmetici della nuova linea lanciata dal marchio Tokidoki, disponibili per ora solo negli USA o sul sito sephora.com. I personaggi del brand italiano sono stati stampati sulle confezioni di ciprie, rossetti, ombretti, ma la scelta creativa non si è limitata a questo. Charms dei personaggi di tokidoki sono stati abbinati alle trousse e, addirittura, gli astucci degli ombretti hanno la forma del logo, il cuore con le tibie incrociate. Assieme ai trucchi, passano anche le storie dei personaggi creati da Simone Legno, e chi non li conosce avrà la possibilità di scoprire i trascorsi di Adios, il teschietto, o della sua fidanzata Ciao Ciao... Sarà il primo passo per sbarazzarci di hello kitty?

follow the rabbit!

La scorsa primavera, in periodo pasquale, hanno spopolato su tutte le teste più modaiole, specialmente nella versione di Louis Vuitton. Parlo ovviamente dei fiocchi, in particolar modo quelli più plasmabili e flessibili, creati apposta per assomigliare ad un paio di orecchie da coniglio. Natalia Vodianova è apparsa in versione bunny persino sulla cover di Vogue Russia.
Quest'anno abbiamo deciso di fare un'ulteriore passo avanti, ecco quindi le orecchie di Benoit Missolin. I fiocchi, nonostante il trend non accenni a svanire, sono lontani anni luce. Missolin propone vere e proprie orecchie da coniglio realizzate in perle di vetro nero, un incontro tra il cerchietto e il coniglietto pasquale. L'unica speranza che rimane è di non avvistare a breve anche i codini a pon pon.

lunedì 29 marzo 2010

Numb with three i-D

L'hanno fatto di nuovo. Lo sapevo, lo sapevo! Il team di i-D ha sbattuto sulla copertina del numero 306 (uscito in Gran Bretagna il 25/03) ben tre modelle. Ma non tre modelle immortalate in un unico scatto, no, tre modelle in tre scatti diversi, vale a dire tre copertine differenti. L'avevano fatto già l'anno scorso, proponendo ben 12 copertine diverse per il numero 297, the british issue, diventato ormai un cult per appassionati e collezionisti.
Quest'anno ci riprovano in maniera più sobria, e per questo numero dedicato alla casa e alla famiglia mettono in copertina tre emblemi della maternità (!): Natalia Vodianova, Freja Beha e Sasha Pivovarova. Una delle tre copertine è ovviamente dedicata allo scomparso Alexander McQueen. Mentre decidete quale copertina acquistare, date un'occhiata alla presentazione. Leggendo i claim finali capirete una delle ragioni per cui adoro i-D: HML - never. LOL - always. Se vi sembra poco... i-D

venerdì 26 marzo 2010

smokey photography


In principio fu Karl Lagerfeld a riempire di fumo la campagna autunno inverno 2009 di Fendi. Circa un anno e mezzo dopo ci troviamo di fronte ad un moltiplicarsi di redazionali fumosi e di lookbook avvolti da morbide nuvole grigio-azzurre.
Se la smoking photography è stata fino ad ora abbinata alla sigaretta, declinata in tutte le sue varianti, ora a prendere fuoco sono le stesse modelle, come arse da combustione spontanea. Il fumo spunta da sotto i vestiti, dalle acconciature, dai fondali, come si vede dal redazionale contenuto nel numero di aprile di Vogue Germania. Negli scatti di Javier Vallhonrat per Vogue D, modelle dai volti demoniaci danzano su vulcani fumanti, ma tema del servizio di per se non ha importanza per giustificare l'atmosfera lattiginosa.

Il fumo regala alla fotografia un'atmosfera onirica in qualsiasi caso, si presta ad essere colorato e permette giochi di luci, ombre e addirittura forme, come si vede nel lookbook di Pleasure Principle, dove il fumo sembra parte del design degli abiti, risultando nello scatto più dinamico ed interattivo delle modelle, quasi fosse lui stesso ad indossare e completare il capo.

Un altro esempio che mostra questo trend, e di come non sia necessario giustificare la presenza del fumo nello scatto, è il redazionale di Alexandra Catiere su Lurve Magazine di Aprile, servizio in bianco e nero che si concentra su background lunari, illuminati -proprio così- da nuvole di fumo.


giovedì 25 marzo 2010

Another reason to be a DJ


Per avere un biglietto da visita come questo non avrei alcun problema a spacciarmi per DJ. Le soluzioni semplici ed immediate sono quelle che funzionano meglio, è a questo che devono aver pensato i designer indiani Deepak Nagar e Nasheet Shadani, mentre creavano il biglietto da visita perfetto per un DJ. Composto da piatto con vinile, ruota a svelare i contatti strettamente necessari, in puro stile hip: nome, numero di cellulare ed email. Il concept è innovativo nella sua immediatezza, tra tante business card forzatamente futuristiche questo lavoro porta un ritorno all'essenziale, con un tocco di stile.

the sweetest trainers ever


Non ho mai avuto un grande amore per le scarpe da ginnastica, credo di possederne solamente un paio, se escludo le all star arancioni. Adoro però i macarons, quei dolcetti francesi colorati che assomigliano per forma ai baci di dama, ma composti da due piccole meringhe a base di farina di mandorle. Ne esistono di tutti i gusti e di tutti i colori, sono delizie prima per gli occhi e poi per il palato.
Per mostrare nuovamente la connessione tra il mondo dei dolciumi e quello delle calzature, Nike ha appena lanciato la collezione Sportswear Air Royalty Macarons, una serie di scarpe da ginnastica ispirate ai coloratissimi dolcetti. Chi passa per Parigi potrà trovarle in vendita da Colette a partire dal primo aprile, nelle versioni al sapore di mandorla, lampone, limone e curaçao.

mercoledì 24 marzo 2010

Eco-coke



Sempre in tema di earth-day, si parla di raccolta differenziata e riciclaggio. Essendo una delle più grandi consumatrici di coca cola zero dell'emisfero boreale non potevo esimermi dal passare questa grande notizia. Sono finite le lotte contro le bottigliette da 33 cl che non si schiacciano nemmeno se si invita a cena l'incredibile hulk, grazie al design di Andrew Kim i contenitori delle nostre bibite diverranno squadrati. Le nuove bottigliette eco-friendly sono studiate per essere appiattite senza sforzo, per occupare meno spazio durante il trasporto e, caratteristica più importante, sono costituite da materiale plastico ecologico, proveniente dalla canna da zucchero. Ah, quasi dimenticavo il dettaglio da paura: le nuove bottiglie di coca cola potranno essere impilate una sull'altra come i cubetti lego! Tirando le somme, ecologica, colorata, pratica e divertente: nella mia mente questa bottiglietta già aspira a divenire elemento architettonico! ;)